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Dott. MILANO degli IVANISSEVICH

 
 

Dott. Milano degli Ivanissevich

Per Ivanissevich l'ADRIA era a tutti gli effetti la sua "famiglia". Egli dedicò le sue migliori energie per il bene della società facendo parte di tutte le direzioni dal 1918 fino alla sua morte. Oltre all'attività sportiva promosse gite, raduni e ... balli (i balli dell'ADRIA erano famosi e ricercati da tutti). Nel 1942 quale Presidente sostituto tentò di inserire all'ADRIA una sezione femminile che vantò ottime atlete. Avversata da alcuni soci che trovavano scomoda la convivenza data l'esistenza allora di un unico spogliatoio e di un unico gruppo di docce, la sezione, poco dopo le dimissioni di Culot (marzo 1943) si sciolse e non venne più ricostituita fino agli anni '80.

Durante l'ultimo anno di guerra il Presidente Ivanissevich fece quanto possibile per salvaguardare il patrimonio sociale durante l'occupazione militare. Il galleggiante venne infatti requisito dalle forze germaniche dal 7 dicembre 1944 fino al 31 marzo 1945. Durante tale periodo le imbarcazioni vennero ricoverate e messe in salvo in vari magazzini. Alle prime libere elezioni (assemblea del 16/06/1945) venne eletto Presidente. Contestati i risultati dell'Assemblea per una questione di deleghe, alla successiva votazione (assemblea straordinaria del 15/09/1945) venne riconfermato Presidente. Il Consiglio Direttivo era così composto: Ivanissevich Presidente, Cumbat vice-presidente, Romano capocanottiere, Safferi economo, Butti cassiere, Clementi segretario, Argjropulos, Rinaldi, Zucchini consiglieri, Corsi (consigliere legale). Venne rieletto nelle successive assemblee fino a quella del 19/12/1947 nella quale la carica passò a favore del prof Tezilazich. I soci tuttavia vollero riconoscergli i vari meriti acquisiti a sosegno della Società nominandolo Presidente Onorario.

Dato il suo attaccamento alla società egli considerò tale carica onorifica quale una nomina a membro direzionale a vita in soprannumero. Partecipò infatti, da quella data, a tutte le riunioni direzionali fino alla sua morte, dando a tutti disinteressatamente e con grande cuore il contributo della sua esperienza. Partecipò sempre, tranne brevi periodi di malattia, a tutte le riunioni conviviali post sedute direzionali che allora usavano. La sua morte lasciò un grave cordoglio in tutti quelli che lo conoscevano e lo amavano.

 

Biografia a cura di Enrico von Widmann tratta dal libro

“Il centenario della Società Triestina Canottieri ADRIA”