L'attività agonistica iniziò nel 1880, ma l'evoluzione della Società per la perfezione dell'armamento e la preparazione dei Soci, raggiunse nel 1886 una delle sue punte massime nella regata di Trieste dell'8 agosto.
Erano in gara sui 3000 metri, con viraggio, 3 canotti da corsa a remi con scalmiere a murata e sedili mobili "Cariddi" dell'Ausonia, "Isonzo" dell'Adria e" Tirreno" della Ginnastica. Tutti e tre costruiti dal Signor W. James, inglese residente a Vienna.
L"Isonzo" parti con 38 battute per passare a 34 fino allo sprint, ed arrivò in 14 minuti e!2 secondi. Anche nella gara a sei remi con scalmiere a murata e sedili mobili, sui tremila metri, arrivò prima la " Freccia" dell'Adria battendo lo " Jonio" della Ginnastica e la " Margherita" dell'Esperia.
Altra vittoria dell'Adria nella fausta giornata; Alfredo Pollitzer che su una canoa coprì i 3000 metri in 15 e 23.
Cosi il " Palladio" portavoce della Società delle Regate commentava, il 15 di quel mese, l'evento:
" La Regata di Trieste - 8.8.86 -"
" La regata di quest'anno aveva un'importanza assolutamente eccezionale, perché i nostri canottieri dovevano, per la prima volta misurarsi con temuti ed agguerriti competitori, in altre parole, con canottieri dell'Adria e dell'Hansa, invitati dalla Società delle Regate. E che questi competitori siano stati con ragione temuti lo prova, il fatto che essi da lunga serie d'anni introdussero nel loro materiale da corsa e nel metodo di voga a sedili scorrevoli tutti i perfezionamenti suggeriti dall'esperienza fatta in questo genere d'esercizio dagli inglesi, maestri nello sport al mondo intero.".
" E che queste nostre osservazioni siano giuste lo provò luminosamente il risultato della regata di domenica, nella quale i canottieri dell'Adria abituati, come abbiamo detto, da anni alla nuova scuola, padroni assoluti dei canotti moderni da corsa riportarono una splendida vittoria. Ripetiamolo questa vittoria attribuirla si deve non alla rude forza fisica, ma all'eccellenza della scuola, alla lunga pratica, alla perseveranza, ad un allenamento severo e scrupolosamente osservato.".
" Che i canottieri traggano utile ammaestramento dalle regate di quest'anno e si preparino col massimo impegno ad una leale rivincita".
Questo il principio, non si contano le coppe e le targhe che stipano le vetrine della Sede e ricordano primi, secondi, terzi premi conquistati nell'Adriatico, nel Quarnero, nel Tirreno, nei laghi. I travagli dell'ultima guerra non sospesero l'attività remiera, anzi è proprio fra il 1941 e 1942 che l'Adria riportava tre brillanti vittorie: a Venezia la Coppa Caccialanza per jole a 4 esordienti; a Padova la Coppa Giovinezza per il 2 di coppia non classificati; ed ancora a Padova la Coppa Mariani per due di coppia juniores. |